lunedì 22 ottobre 2012

"BULLSHIT AND PARTY" II


Non c’è limite a niente, al tamarro soprattutto.
Per fortuna che questa doveva essere una cosa seria, ma evidentemente  frequento la gente sbagliata.
Qualche giorno fa è entrato un cliente, assolutamente  la banalità fatta a uomo di cliente: jeans, occhiale  da vista tipo rayban, felpetta grigia,  giacca di pelle e aria mansueta.
“buongiorno, mi scusi, voi avete le cicche di paul stiven?”
No.
E chi cazzo è paul stiven?
Svelo subito l’arcano, a quanto pare il suddetto “creatore” deve essere un tamarro di prima e, a giudicare dal tono minimal delle sue creazioni, anche un po’ stronzo. L’imprenditore ha origini italiane (e te pareva) e ha rilasciato alcune interviste per il settimanale “chi” (ecco perché io proprio non lo conoscevo).
Le cicche sicuramente non avranno il potere di inturgidire i capezzoli di nessuno, ma in compenso hanno un packaging molto fantasioso. Tirapugni, proiettili, manette e astucci specchiati con tanto di cannuccia. Poi ci sono anche gli allenamenti per diventare (magari) come jason statham e, dulcis in fundo, una reinterpretazione del logo del defunto partito del politico italiano con le televisioni.
scorro la gallery del sito e penso che conosco almeno una decina di persone che gradirebbero eccome sfoderare una chewingum da un tirapugni dorato, subito dopo però penso anche che  il cliente banale  dalla faccia mansueta proprio non ce lo vedo.
 Cosa non si fa per sembrare dei maschi duri.

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