Non c’è limite a niente, al tamarro soprattutto.
Per fortuna che questa doveva essere una cosa seria, ma
evidentemente frequento la gente
sbagliata.
Qualche giorno fa è entrato un cliente, assolutamente la banalità fatta a uomo di cliente: jeans,
occhiale da vista tipo rayban, felpetta
grigia, giacca di pelle e aria mansueta.
“buongiorno, mi scusi, voi avete le cicche di paul stiven?”
No.
E chi cazzo è paul stiven?
Svelo subito l’arcano, a quanto pare il suddetto “creatore”
deve essere un tamarro di prima e, a giudicare dal tono minimal delle sue
creazioni, anche un po’ stronzo. L’imprenditore ha origini italiane (e te
pareva) e ha rilasciato alcune interviste per il settimanale “chi” (ecco perché
io proprio non lo conoscevo).
Le cicche sicuramente non avranno il potere di inturgidire i
capezzoli di nessuno, ma in compenso hanno un packaging molto fantasioso.
Tirapugni, proiettili, manette e astucci specchiati con tanto di cannuccia. Poi
ci sono anche gli allenamenti per diventare (magari) come jason statham e,
dulcis in fundo, una reinterpretazione del logo del defunto partito del
politico italiano con le televisioni.
scorro la gallery del sito e penso che conosco almeno una
decina di persone che gradirebbero eccome sfoderare una chewingum da un
tirapugni dorato, subito dopo però penso anche che il cliente banale dalla faccia mansueta proprio non ce lo vedo.
Cosa non si fa per
sembrare dei maschi duri.
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